mercoledì 9 marzo 2016

Thousands Are Sailing


Ancora i Pogues; questo gruppo si distinse non solo per la originale e coinvolgente miscela di musica tradizionale e approccio punk, ma anche per testi spesso molto ricercati e significativi. Il merito fu principalmente di Shane MacGowan, affiancato comunque dopo i primi due dischi da altri autori come Terry Woods e Philip Chevron, che apportarono il loro contributo alla composizione delle canzoni. Proprio Chevron, chitarrista unitosi alla band a partire da “If I should Fall From Grace With God”, porta in dote per quel disco una bellissima ballata che parla degli Irlandesi d’America, i discendenti degli scampati alla “Grande Carestia Irlandese” della metà dell’Ottocento.



A migliaia stanno navigando

Ora l’isola è silenziosa
Ma i fantasmi ancora infestano le onde
E la torcia illumina un uomo affamato
Che la fortuna non ha potuto salvare

Lavoravi sulla ferrovia?
O percorrevi le strade del crimine?
I Tuoi dollari venivano dalla Casa Bianca
O dal negozietto a basso prezzo?

Le vecchie canzoni ti davano noia o conforto?
E ti facevano ancora piangere
Contavi i mesi e gli anni
O le tue lacrime si sono asciugate in fretta?

Oh no, dice lui, non è andata così
Sono arrivato qui su una nave che scappava dalla Grande Carestia
E non mi sono mi spinto tanto lontano
Da farmi cambiare il nome

A migliaia stanno navigando
Attraverso l’Oceano Atlantico
Verso una terra di opportunità
Che qualcuno di loro non vedrà mai
Prevale la fortuna
Attraverso l’oceano atlantico
Con le pance piene
E gli spiriti liberi
Spezzeranno le catene della povertà
E balleranno

Nel crepuscolo deserto di Manhattan
Nella morte del pomeriggio
Camminammo mano nella mano su Broadway
Come il primo uomo sulla luna

E "The Blackbird" ruppe il silenzio
Quando la fischiettasti dolcemente
E sui passi di Brendan Behan
Danzai su e giù per la strada

Poi dicemmo buonanotte a Broadway
Porgendole i nostri migliori saluti
Rendemmo omaggio alla statua di Mister Cohan
Il caro vecchio bardo preferito di Times Square

Poi alzammo un bicchiere alla salute di JFK
e poi un’altra dozzina
Quando sono ritornato alla mia stanza vuota
Suppongo di aver pianto

A migliaia stanno navigando
Di nuovo attraverso l’oceano
Dove la mano dell’opportunità
Estrae biglietti di una lotteria
E spediamo cartoline
Di cieli blu cielo e oceani
Da camere che non vedono mai la luce del giorno
Dove non ci sono luci accese su alberi di Natale
Ma balliamo sulle note della musica

A migliaia stanno navigando
Di nuovo attraverso l’oceano
Dove la mano dell’opportunità
Estrae biglietti di una lotteria
Dovunque andiamo, celebreremo
La terra che ci ha reso rifugiati
Dalla paura di sacerdoti con piatti vuoti
Dalla colpa e da effigi in lacrime
E balliamo

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