mercoledì 7 settembre 2016

Nannas Lied

Nel 1939 Kurt Weill mette in musica - come regalo di Natale per Lotte Lenya - un testo di Brecht, tratto dalla commedia del 1932 Die Rundköpfe und die Spitzköpfe (Le teste tonde e le teste a punta). La canzone parla di una prostituta che finge di non avere rimpianti. Il ritornello,
Wo sind die Tränen von gestern abend?
Wo ist der Schnee vom vergangenen Jahr?

prende spunto da un verso del poeta medievale François Villon dalla sua Ballade des dames du temps jadis  (Ballata delle dame di un tempo che fu) con la domanda, Mais où sont les neiges d'antan? ("Dove sono le nevi d’un tempo"), ma ricorda anche l’espressione tedesca “Schnee von Gestern” traducibile come “acqua passata”. Brecht può apparire spesso freddo, in una canzone come questa però credo trapeli la sua comprensione per le donne. La protagonista cerca qui di dare un senso al suo mondo, appropriandosi del famoso ritornello di Villon, in un discorso in cui delicatezza e brutalità si incontrano per spiegare che cosa succede quando una ragazza mette in vendita il suo corpo e i suoi sentimenti sul mercato “dell’amore”.


Signori miei a diciassette anni
Mi affacciai al mercato dell’amore
E ne ho viste di cose
Cattiveria ce n’era tanta
Però era quello il gioco.
Anche se qualcosa mi ha pur dato fastidio
(Del resto, sono umana anche io)
Grazie a Dio tutto passa in fretta
Anche l’amore e addirittura il dispiacere.
Dove sono le lacrime di ieri sera?
Dov’è la neve, dell’anno trascorso?

Certamente con gli anni
È più facile muoversi nel mercato dell’amore
E li si abbraccia in schiere
Però il sentimento
Diviene sorprendentemente gelido
Quando lo si lesina eccessivamente
(del resto, qualsiasi scorta prima o poi finisce)
Grazie a Dio tutto passa in fretta
Anche l’amore e addirittura il dispiacere.
Dove sono le lacrime di ieri sera?
Dov’è la neve, dell’anno trascorso?

E anche quando si impara bene il commercio
Alla fiera dell’amore:
di tramutare il piacere in spiccioli
non diventa però mai facile.
Ora, lo si ottiene
Però si invecchia pure, nel frattempo.
(Del resto, non si hanno diciassette anni tutta la vita).
Grazie a Dio tutto passa in fretta
Anche l’amore e addirittura il dispiacere.
Dove sono le lacrime di ieri sera?
Dov’è la neve, dell’anno trascorso?



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