mercoledì 26 aprile 2017

The Boy With The Perpetual Nervousness

Da Crazy Rhythms (1980), album d’esordio dei Feelies. Il brano dà inizio al disco con quello che sembra il gocciolio di un rubinetto. Ma sono in realtà chitarre, le quali nel minuto seguente intensificano il loro suono, fino a quando batteria e basso fanno il loro ingresso con un ritmo martellante, penetrante, e continuano poi a intrecciarsi e a ricamare suoni ipnotici. Il ritmo nevrotico della canzone descrive l’agitazione perpetua del ragazzo del titolo e del narratore che come confessato sconsolatamente da quest’ultimo nel ritornello, sono la stessa persona  (“The boy next door is into better things , as far as I can see, the boy next door is into bigger things, the boy next door is me”).



C’è un ragazzo che conosco, ma non troppo bene
Non ha molto da dire
Beh, questo ragazzo vive proprio qui accanto e
Non ha mai nulla da dire

Apparentemente non fa nulla
Non aiuta mai fuori in cortile
Lascia che sia sua madre a portare in casa la spesa
Perché non ha intenzione di lavorare troppo duro

Il ragazzo della porta accanto si dedica a cose migliori
Per quanto posso capire
Il ragazzo della porta accanto si dedica a cose migliori
Il ragazzo della porta accanto sono io

Tutto bene

Ecco, non è come gli altri ragazzi che avevamo
Non è per niente come loro – oh no
Quelli erano l’orgoglio dei propri genitori
Questo li batte tutti

Il ragazzo della porta accanto si dedica a cose migliori
Per quanto posso capire
Il ragazzo della porta accanto si dedica a cose migliori
Il ragazzo della porta accanto sono io

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